Modern Age Fortifications of the Mediterranean Coast
Fortmed 2025
 
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PRESENTAZIONI KEYNOTE

10 aprile 2025
Aula Magna,
Università della Campania, Caserta

11.00
Leonardo di Mauro
Leonardo di Mauro Fortificazioni dei Regni di Napoli e di Sicilia:
progressi degli studi e cattivi restauri
La bibliografia sulle fortificazioni dell’Italia meridionale negli ultimi anni si è infittita accrescendo e perfezionando le nostre conoscenze grazie al rinvenimento di nuovi documenti, all’individuazione dei ruoli svolti nella progettazione da figure già note e da altre finora ignorate, ai nuovi e più precisi rilievi e all’analisi delle strutture murarie insieme ai restauri e ai progetti di restauro oggetto di molte tesi di laurea. A questi studi si aggiunge la segnalazione dei numerosi disegni di fortificazioni studiati ed esposti a Napoli nel 2020, ma che per vari motivi meritano di essere posti ulteriormente all’attenzione degli studi. Si tratta di ventuno disegni di fortificazioni in parte relativi al mondo mediterraneo, mentre altri sono pertinenti all’Europa continentale. Quattro disegni sono relativi a Palermo, Siracusa, Vieste e Taranto. Accanto alla fondamentale ricerca delle fonti archivistiche si ricordano le sostanziali innovazioni che sono venute dall’accoglimento anche nel campo dell’architettura dei metodi e degli strumenti dell’archeologia degli elevati, mutuati dall’area medievistica. Però, mentre si fa ricerca e si studia, si teorizzano sapienti metodologie di restauro, alcuni castelli sono trasformati e sviliti nel loro valore architettonico da fantasiose ristrutturazioni come a esempio è scandalosamente avvenuto al Castello di Rocca Cilento, reinventato nelle sue forme senza che gli enti preposti alla tutela potessero intervenire.
Presidente Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Campania già Prof. Ordinario in Storia dell’Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II

11.40
Cesare Battelli
Cesare Battelli LIMES.
Fortificazioni digitali
L’Intelligenza Artificiale è anzitutto un’entità che si muove all’interno di uno spazio virtuale (metaverso), creando visioni e architetture ai confini del possibile. Da questo punto di vista l’IA può essere intesa come la costruzione di uno spazio eterotopico, non gerarchizzato, multidimensionale e con un tempo definito anche se impreciso: un tempo destorializzato, in cui il concetto di limite, mura o soglia, segna un passaggio ma anche il legame fra territori e tempi di riferimento diversi. Queste soglie, simboliche e fisiche, non rappresentano però un confine esterno e fisico di protezione e gerarchizzazione come, ad esempio, nelle antiche città dell’area mesopotamica o mediterranea. In questo caso, infatti, il concetto di ‘limite’ o ‘mura’ risiede in primo luogo nello spazio iniziale, in quello che potrebbe definirsi il “genoma” del prompt così come nello spazio e nei limiti della rappresentazione delle immagini e visioni architettoniche. Il proposito della keynote è quello di esplorare sia l’elaborazione delle cinte murarie in chiave contemporanea, partendo da esempi significativi come gli antichi giardini persiani o le mura ciclopiche dell’antica Grecia, che di offrire ambiti di riflessione sul significato di limite, perimetro o mura ‘virtuali’ all’interno del processo di rappresentazione e di narrazione dell’Intelligenza Artificiale.
Visionary Architecture. Architetto, artista e Ph.D. Università Alcalá de Henares.

12.20
Andrés Martínez-Medina
Andrés Martínez-Medina Il Muro del Mediterraneo nel XX secolo

Non esiste un solo documento di cultura che non sia allo stesso tempo un documento di barbarie. W. Benjamin, 1939

Storicamente, il Mare Nostrum è stato un mare di culture, ma anche un mare fortificato: i congressi FortMed ne sono la prova. Conosciamo quasi tutti il Atlantikwall, costruito dalla Germania tra il 1942 e il 1944 dalla Francia alla Norvegia: un progetto unitario e sistematico la cui decadenza ha ispirato la mostra di Paul Virilio Bunker Archeology nel 1975. Tuttavia, altri Paesi dell'Europa meridionale avevano già iniziato a costruire i propri muri, e altri lo fecero in parallelo. Chiamiamo ‘Muro del Mediterraneo’ l'insieme delle difese costruite tra le due grandi guerre -e decenni dopo- lungo queste coste. Questo muro discontinuo è composto da un sistema sparso di pezzi quasi prefabbricati che, misteriosamente, si conformano alla tradizione dell'architettura militare che altrimenti è sempre stata all'avanguardia: tecnicamente precisa, forma e funzione intimamente unite, economica come nessun'altra. Queste ostinate rovine in cemento armato che resistono alla prova del tempo sono, forse, le prime dell'architettura moderna.
Architetto, Ph.D. e Professore di Composición Arquitectónica presso l’Universidad de Alicante (UA) in Dibujo Arquitectónico, Historia de la Arquitectura e Teorías y Proyectos de Intervención en el Patrimonio.

 

 

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