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ESCURSIONI - SABATO 12 APRILE 2025 9.00-13.00
I posti sono limitati ed è necessario avere l’iscrizione accettata. Visita A CASERTA VECCHIA (CE): CASTELLO E BORGO MEDIEVALE Foto da Pro Loco CasertanticaVisita guidata in pullman a Caserta Vecchia Organizzato in collaborazione con la Pro Loco Casertantica e l’Istituto Italiano Castelli (Sezione Campania) L’escursione include una visita guidata del castello medievale e una passeggiata nel borgo. Caserta Vecchia, frazione dell’attuale comune di Caserta, è un borgo medievale situato alle pendici dei mondi Tifatini a una altezza di circa 400 m s.l.m. e, pertanto, rappresenta il nucleo abitato più antico dell’odierna città. Le origini del borgo sono incerte. Secondo il monaco benedettino Erchemperto, il primo nucleo urbano (forse edificato su un preesistente villaggio romano) risalirebbe al IX secolo; esso fu denominato Casahirta poiché l’abitato (casa) era collocato su montagne di difficile accesso (hirta: aspra, ripida). Nel IX secolo il borgo apparteneva al longobardo Conte Pandulfo di Capua. A seguito dei danni provocati in pianura dai saraceni, la popolazione del borgo aumentò notevolmente e il Clero trasferì la sede vescovile a Caserta Vecchia. Nel 1062 Caserta Vecchia venne occupata dal normanno Riccardo I di Aversa. Con i Normanni e sotto l'episcopato di Rainulfo si avviarono i lavori per la costruzione della attuale Cattedrale (1100-1129), consacrata al culto di San Michele Arcangelo nel 1153. Lo splendore raggiunto dal borgo sotto la dominazione normanna fu ulteriormente ampliato dagli Svevi che, con Riccardo di Lauro (1232-1266), a cui si attribuisce la costruzione della grande torre cilindrica nell'area del castello, ne accrebbero la fama e l’importanza, anche in campo politico. Nel 1442 il Borgo passò agli Aragonesi e, poiché la società riprendeva gli affari in pianura, il borgo di Caserta Vecchia decadde lentamente nonostante rimanessero ancora attivi il vescovato e il seminario fino a quando nel 1842 Papa Gregorio XVI ne dispose il trasferimento nella sottostante Caserta. Con i Borbone e con la costruzione della Reggia, opera di Luigi Vanvitelli, il centro di ogni attività divenne Caserta e anche gli abitanti di Caserta Vecchia lasciarono il borgo per trasferirsi in pianura. Tuttavia, la posizione panoramica, il Duomo e il suo campanile passante, i resti del castello e le strade dell'intero borgo in stile siculo-normanno continuano a tenere viva l’attenzione per uno dei più antichi e interessanti insediamenti del casertano. Visit B FORTE SANT’ELMO (NA) Foto da InternetVisita guidata a Forte Sant’Elmo (Napoli) I posti sono limitati ed è necessario avere l’iscrizione accettata Biglietto d'ingresso: 2,50 € (include l'ingresso al Museo del Novecento) Come arrivare: metropolitana Linea 1 di Napoli (scendere alla fermata Vanvitelli) oppure funicolare di Montesanto (scendere alla fermata Morghen), poi proseguire a piedi. Organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano Castelli (Sezione Campania). https://cultura.gov.it/luogo/castel-sant-elmo-e-museo-del-novecento-a-napoli Le prime notizie su Forte Sant'Elmo risalgono al 1275: denominato Belforte, era una residenza fortificata angioina. Nel 1329 Roberto d'Angiò ne dispose l'ampliamento e l'incarico fu affidato a Tino di Camaino, già impegnato nella costruzione della Certosa di San Martino. A Don Pedro de Toledo si deve l'attuale configurazione del forte, un impianto stellare a sei punte realizzato fra il 1537 e il 1547 dall'architetto militare spagnolo Pedro Luis Escrivà. Nei secoli successivi il forte fu utilizzato come carcere fino al 1976, quando iniziò un imponente intervento di restauro che ha consentito il recupero dell'originaria struttura, degli antichi percorsi, dei camminamenti di ronda e degli ambienti sotterranei, dove è stato realizzato un grande Auditorium. Nel 1982 il complesso monumentale è affidato alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, ed è oggi sede degli uffici della Direzione regionale Musei Campania e del Museo Novecento a Napoli che, inaugurato nel 2010, ospita una collezione permanente di opere d'arte realizzate a partire dal 1910 da artisti napoletani o attivi in città. Forte di Sant’ Elmo è un capolavoro assoluto di ingegneria militare della prima metà del XVI secolo, unico al mondo per forma e soluzioni adottate. La difesa passiva del forte era basata su enormi spessori murari in tufo poiché la parte inferiore fu ricavata scavando l’interno della collina. La difesa attiva era affidata a grandi casematte, dotate di cannoniere capaci di consentire il tiro da diverse angolazioni. La poderosa fortezza di forma stellare a sei punte presenta un intricato sistema di gallerie difensive e una piazza d’armi superiore, dotata di artiglierie a lunga gittata, dai cui camminamenti si ammira uno spettacolare panorama del territorio circostante, dalle isole al Vesuvio, dai Campi Flegrei ai monti del Matese. |
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